martedì 22 settembre 2009

Como.


Ogni tanto se ne parla, di un nuovo stadio per il calcio Como. Prima che iniziasse il campionato era tornato di attualità ed i giornali locali ne hanno parlato a lungo, motivo? le misure di sicurezza imposte dal Prefetto per consentire lo svolgimento delle partite in casa ed il conseguente malumore dei residenti nella zona dello stadio che si sentivano in trincea, circondati da filo spinato.

Se ne parlò con veemenza quando la squadra approdò alla serie A, ma - a mia opinione - per la fortuna di tutti noi finì in nulla. Sì, perchè il Como non è e non sarà mai una squadra da serie A e neppure da serie B: è una squadra di provincia, punto. Inoltre non esiste in città e circondario un vero gruppo economico di sostegno e quindi, rimanga dove ora sta - dopo essere precipitata in serie D - che è il suo posto: la prima divisione (ex serie C1).

E' vero, non mi interesso molto di calcio, ma non credo che i tifosi del Como la domenica riempiano lo stadio (dalle inquadrature fatte dalla tv locale, direi anzi che è piuttosto vuoto) ed è quindi del tutto inutile agitarsi per costruirne uno nuovo fuori città il cui unico obiettivo potrebbe essere solo quello di favorire una imponente speculazione edilizia, sia nella nuova localizzazione, sia dove si trova l'attuale (famelici però questi delle imprese edili, i palazzinari) a danno dei cittadini, ma di quelli che pagano le tasse.

Uno stadio nuovo NON serve, meglio utilizzare le risorse - scarse, sembrerebbe - per rendere più efficienti i servizi, completare la realizzazione del nuovo ospedale (ogni giorno spuntano nuove notizie sulla difficoltà nel reperire risorse per chiudere l'opera) ed anche porre un freno al degrado che sta investendo non solo la periferia (oramai un dato di fatto noto da anni), ma interi quartieri della città stessa.

2 commenti:

  1. è la solita storia: gli stessi discorsi si sentono a milano come a genova.
    a torino han già fatto: stadio rifatto e poi disfatto per riprendere quello vecchio che però non va bene...
    e intanto c'è chi mangia, e mangia di gusto...

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  2. almeno ai Romani davano il panem oltre i circenses, ora è solo populismo e magna magna

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