“ … ma quante sono le persone di buon senso rimaste in circolazione? … “

Ecco, infatti, quante sono? Anche tu lo avrai potuto osservare.

In realtà si pensa ad un evento solo nella vicinanza dello stesso e si dimentica presto. Non è vero? sì, è vero.

Per la maggior parte, dopo aver letto od ascoltato una notizia, questa rimane giusto il tempo di bere il caffè al bar ed è pronta per la prossima. Il passato non interessa nulla, l’indifferenza e la violenza aumentano e si alza sempre più la soglia oltre la quale si potrebbe reagire (sì, “…  e anche la rabbia, quel sentimento forte e coraggioso, si è addormentata ... ), ma non lo si fa comunque; quando non si è coinvolti, toccati personalmente dall’evento, … sono solo notizie.

Ma posso dare loro torto per la facile dimenticanza? no. No, perché si è disgregata la rete sociale, perché il vivere insieme costa, perché tanti sono i problemi propri che ognuno di noi si porta dentro e non li si desidera aumentare aggiungendo quelli degli altri, perché si dice: “ma fatti i cazzi tuoi !”. Si sopravvive nella precarietà e nell’incertezza che avanzano e che fanno paura ed è per questo che non se ne parla troppo.

Perché bisogna essere ottimisti.

Ed io faccio parte di questa maggioranza?

Ci provo a starne lontano, ma .. quando riaccendo la luce, con disagio, mi ci ritrovo dentro … il domani mi preoccupa.

Che faccio?

Se ci penso, poco o comunque non abbastanza.

Nel mio piccolo paesello mi sono candidato. Lo faccio da più di quindici anni: sconfitto. Eppure partecipo, combatto, propongo, … ma mi sto stancando.

Sai qual è l’interesse dei compaesani alle questioni locali: pressoché nullo.

Mi è sufficiente osservare qual è il numero dei partecipanti alle sedute del consiglio comunale ed in questo limitandomi a quelle di interesse generale o parlare con le persone che incontro, magari provocando una discussione su di un tema che sembra non conosciuto oppure stare ad ascoltare la maleducazione di tanti all’isola ecologica (=discarica comunale), oppure ...