giovedì 21 novembre 2013

Ma come si fa ad essere così ingenui ...

e credere che le privatizzazioni e le dismissioni siano un fattore positivo per il futuro del paese italia?

E’ probabile, ma non certo, che portino risorse che – in teoria – potrebbero servire per ridurre la profondità del baratro finanziario in cui il paese è precipitato in questi ultimi vent’anni di pressapochismi, di incompetenze, di ruberie.

Per coloro che di questo non hanno idea od interesse vorrei ricordare il disastro fatto con la privatizzazione di telecom senza separare la titolarità della rete fisica [siamo nel 1997, governo prodi]. Ce lo siamo dimenticato? non abbiamo sotto gli occhi che è accaduto e che cosa sta accadendo?

Siamo così superficiali da non percepire le conseguenze della cessione da parte di mediobanca, assicurazioni generali ed intesasanpaolo della loro quota in telco a telefonica?

Con telecom è stato fatto un grave errore, … voluto?

La privatizzazione non avrebbe dovuto riguardare la rete fisica che avrebbe dovuto rimanere saldamente nelle mani dello stato italico. Invece.

E domani, in punta di piedi, quasi chiedendo scusa per osare dire .. perché siamo servi, forse ci preoccuperemo di cosa veramente faranno gli spagnoli di telefonica: ci ritroveremo fra qualche tempo con uno scenario fatto di tagli e di licenziamenti? manifestazioni di piazza e proteste inutili con di concreto un nuovo tracollo occupazionale e massicci ricorsi alla cassa integrazione [a pesare sulle finanze pubbliche] e per coprire il nuovo buco si dovrà di nuovo ricorrere all’aumento delle imposte ed a tagli dei servizi? un teatrino già visto.

E che fine farà il rinnovamento della rete, si fermerà definitivamente anche la fumosa promessa di investimenti per l'efficentamento della rete e del servizio; siamo e saremo sempre un paese lumaca in un mondo che vola.

Già, non se ne parla più, non fa più notizia, perché i giornalisti si buttano sul pezzo quando scotta, perché così fan tutti gli altri e si deve fare, altrimenti il capo ti bacchetta [sempre però stando molto attenti a non calpestare troppo i piedi di certuni, questo perché in italia c’è libertà d’opinione], ma ora ... silenzio. E sotto il silenzio si realizza lo sfascio prossimo futuro.

Ma se osservassimo con più attenzione quello che è accaduto ed accade in altri paesi [francia e germania ad esempio, che decidono per il proprio interesse senza troppo occuparsi dei timidi – verso di loro, ma non verso l’italia - richiami dell’europa] scopriremmo che si sono ben premuniti per tempo con una normativa che ostacola, se non vieta, le acquisizioni da parte di soggetti esteri di rami industriali definiti strategici: energia, trasporti, telecomunicazioni, risorse naturali [l’acqua ad esempio], ….

Come non ricordare il timido tentativo di enel di entrare nel mercato energetico francese, bloccato dalla francia; eravamo nel 2006 e c’era un interessamento di enel per la compagnie de suez. Questo scatenò le reazioni di chirac e di dominique de villepin, che spinsero per la fusione tra suez e gaz de france, un'operazione decisa proprio per impedire l'ingresso di enel nel capitale sociale di suez. Come non ricordare l’incursione in italia della francese edf con l’acquisizione di edison?

Tutto il contrario di quanto accaduto ed accade in italia, dove abbondano i falsi difensori di presunte regole di un presunto libero mercato … sì, certo, libero di rubare.

Saremo tagliati fuori, ma già lo siamo, da ogni ripresa?

Liquidare eni, enel, snam, terna, ferrovie dello stato, servizi postali, finmeccanica, fincantieri, i litorali … e poi?

Ma così non saremo più in grado di definire una politica industriale per il paese italico, completamente nelle mani di soggetti esteri che ci vedranno solo come un mercato di consumatori [finchè avranno denaro da spendere], rubando idee e progetti oltre a quanto già fatto con le menti più capaci.

E che rimarrà?

I nostri politicanti, che passano il loro tempo tra un programma televisivo e l’altro, a parlarsi addosso, ad alzare la voce, a mostrare d'essere veloci con la tastiera a tuittare ..., solo quelli, il peggio.

Vola italia, vola, vola ... 

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