venerdì 31 gennaio 2014

La ghigliottina e la rivalutazione delle quote della banca d’italia.

Come dare torto questa volta ai grillini nel loro ostruzionismo al papiro
proposto e che univa la conferma dell’abolizione della seconda rata imu 2013, ovviamente voluta da tutti, all’aumento di valore delle quote banca d’italia.

Anche uno sprovveduto incompetente dovrebbe aver capito che – anche se la stampa ed i tg [tranne poche volte il tg3] non hanno fornito chiare e complete chiavi di lettura del provvedimento banca d’italia – mettere insieme i due provvedimenti aveva come obiettivo di evitare che proprio quello della rivalutazione delle quote corresse il rischio di essere bocciato.
Una soluzione era possibile?

Ma certamente ed era, ad esempio, quella proposta dai grillini: presentare i due provvedimenti separati. E si sarebbe visto l’effetto.


Ed allora è o non è un premio per il sistema bancario ?

Per me sì, certo e che premio. Ma perchè nessuno, se fosse vero, mi spiega quale ne sia la portata complessiva.

Provo a fare una delle ipotesi?
Esistono delle regole che derivano agli istituti di credito dalle disposizioni di basilea tre.

Proprio in quest’anno, il 2014, una quindicina di istituti di credito, per l'italia, saranno tenuti a verificare il rispetto dei parametri definiti da basilea tre e in autunno dovrebbero essere "stressate".

Supponiamo che il grado di patrimonializzazione di alcuni o tanti di questi istituti di credito sia insufficiente. Ecco allora che una consistente rivalutazione delle quote di banca d’italia detenute  aumenterebbe il valore del loro patrimonio e concorrerebbe a raggiungere l’obiettivo del rispetto dei parametri fissati senza ricorrere ad un aumento di capitale … che, ad esempio, costerebbe agli azionisti.

E potrebbe non indurre a creare un nuovo spazio per aumentare il monte crediti erogato ad imprese e famiglie, anzi.

Dimenticavo, saccomanni o chi per lui, ha già fatto filtrare una opportuna notizia – forse per addolcire la pillola del premio – la plusvalenza in bilancio che ne deriverebbe sarebbe tassata e quindi potrebbe comportare un aumento delle entrate fiscali … si, potrebbe.

Ah, per gli appassionati, si legga qui: http://www.bis.org/bcbs/basel3_it.htm ed in particolare anche il documento “Basilea 3 – Schema di regolamentazione internazionale per il rafforzamento delle banche e dei sistemi bancari , Parte 1 – Requisiti patrimoniali minimi e buffer” a pagina 13, così ... per iniziare.



ente partecipante al capitale
quote
%

Intesa Sanpaolo S.p.A.
91.035
30,35%

UniCredit S.p.A.
66.342
22,11%

Assicurazioni Generali S.p.A.
19.000
6,33%

Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A.
18.602
6,20%

INPS
15.000
5,00%

Banca Carige S.p.A. - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia
11.869
3,96%

Banca Nazionale del Lavoro S.p.A.
8.500
2,83%

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A.
7.500
2,50%

Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A.
6.300
2,10%

Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A.
6.094
2,03%

Cassa di Risparmio di Firenze S.p.A.
5.656
1,89%

Fondiaria - SAI S.p.A.
4.000
1,33%

Allianz Società per Azioni
4.000
1,33%

Banco Popolare s.c.
3.668
1,22%

Cassa di Risparmio del Veneto S.p.A.
3.610
1,20%


271.176
90,39%


300.000


Facciamo quattro conti, prendendo il primo ente della lista, potete voi stessi fare il calcolo complessivo:

http://digilander.libero.it/chisuona/documenti/D0002.pdf
nota sul valore quote Banca d'Italia
Il capitale sociale della Banca d'Italia è fissato dalla legge del 1936 nell’equivalente di € 156.000 che per 300mila quote equivalgono a € 0,52 per quota, il decreto stabilisce che a seguito dell'aumento il capitale è rappresentato da quote nominative di partecipazione di nuova emissione di euro 25.000 ciascuna.

n.quote
€uro
€uro
91.035
0,52
47.338,20

25.000,00
2.275.875.000,00

maggior valore a bilancio
+ 2.275.827.661,80

http://digilander.libero.it/chisuona/documenti/D0003.pdf
Testo del decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133
Interessante inoltre leggere anche questo passaggio all’articolo 6 del decreto: «la Banca d'Italia può acquistare temporaneamente le proprie quote» ... e così la Banca d’Italia trasferirebbe sostanzialmente liquidità agli enti oggi proprietari. In breve, prima si rivalutano per decreto le quote degli enti in Banca d'Italia e poi sono acquistate al nuovo elevato prezzo. Ohhhh !!!

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