domenica 3 maggio 2009

Carlucci, Barbareschi, Levi, Sarkosy ..

ci riproveranno ad introdurre lacciuoli e vincoli? oppure si ricorderanno delle raccomandazioni della "relazione di Stavros Lambrinidis" del 26 marzo 2009?

All'indirizzo del Parlamento Europeo il testo della notizia, della quale riporto un estratto:

« ... la libertà di espressione e la privacy su Internet possono essere esposte "a intrusioni e limitazioni da parte di soggetti privati e pubblici" e che il web può anche essere utilizzato per incitare al terrorismo e commettere cybercrimini. Chiede quindi di combattere questi fenomeni "con efficacia e determinazione", ma sottolinea che il diritto che gli Stati membri si arrogano di intercettare e controllare il traffico su Internet "non può essere giustificato dalla lotta al crimine". Rileva inoltre che l'accesso a Internet "non dovrebbe essere rifiutato come sanzione dai governi o dalle società private".  ...».

« ...   Gli Stati membri sono chiamati a garantire che la libertà di espressione «non sia soggetta a restrizioni arbitrarie da parte della sfera pubblica e/o privata», e a «evitare tutte le misure legislative o amministrative che possono avere un effetto dissuasivo su ogni aspetto della libertà di espressione». Il Parlamento chiede al Consiglio di condannare la censura imposta dai governi al contenuto che può essere ricercato sui siti Internet, «soprattutto quando tali restrizioni possono avere un effetto dissuasivo sul discorso politico». Dovrebbe inoltre garantire che l'espressione di convinzioni politiche controverse su Internet «non sia perseguita penalmente»

Questo invece è, integralmente,  quanto riporta l'Ufficio d'Informazione del Parlamento Europeo per l'Italia:

Il Parlamento rileva che Internet «dà pieno significato alla definizione di libertà di espressione» sancita dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e «può rappresentare una straordinaria  opportunità per rafforzare la cittadinanza attiva».Tuttavia, osserva che la libertà di espressione e la privacy su Internet possono essere esposte «a intrusioni e limitazioni da parte di soggetti privati e pubblici» e che il web può anche essere utilizzato per incitare al terrorismo e commettere cybercrimini. Chiede dunque di combattere questi fenomeni «con efficacia e determinazione». Approvando infine un emendamento proposto dall'eurodeputato Roberta ANGELILLI, l'Aula chiede al Consiglio di esortare gli Stati membri ad aggiornare la legislazione a tutela dei minori che utilizzano Internet, in particolare introducendo il reato di grooming (adescamento online dei minori a scopo sessuale).

Il testo ... uguale vero?

Un'ultima domanda: "i giornali e le televisioni italiane ne hanno forse fatto cenno?"

1 commento:

  1. Non sia mai che i giornali e le tv ne parlino: magari poi la gente si fa delle idee (per conto suo)

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