lunedì 27 dicembre 2010

Como

Come dipendente di una azienda privata se facessi questi disastri non solo non riceverei alcun bonus a fine anno, ma rischierei il licenziamento per incompetenza. Invece, in politica, qualunque cosa si faccia o non si faccia non cambia nulla: si trova sempre una giustificazione e ci si autoassolve.

A Como sembrava fatta; si era giunti dopo diverse vicissitudini a votare una mozione di sfiducia al sindaco: "Ecco, finalmente si cerca il cambiamento!". Invece, tutto è finito nel nulla.

Eppure l'incapacità c'era ed è sotto gli occhi di tutti:
  1. le paratie;
  2. il muro;
  3. la gestione dell’area ex ticosa;
  4. il problema dell’area dell’ex ospedale sant’anna;
  5. il deserto del parcheggio della val mulini;
  6. il progetto della parallela alla via borgovico;
  7. ...
L'elenco sarebbe lungo. Vorrei aggiungere la disastrosa situazione delle strade dove il cartello buche viene posto sempre più spesso per assolvere preventivamente l’inadeguaziezza degli amministratori (che questa situazione ci sia anche in altre città, non deve essere presa come motivo per assolversi).

Per non scrivere del degrado in cui è abbandonata la periferia, un degrado che piano piano si è insinuato anche nel centro della città.

Non si possono citare ad alibi le gestioni comuniste: qui la destra governa da sempre, qui vorrei vedere quelli del fare, ma noto solo l’incapacità nel fare.

Questa sembra divenire Como: una città senza futuro, una città vuota, una città triste ... come è sembrato emergere di minuto in minuto ascoltando una trasmissione di qualche giorno fà in onda sulla tv locale.


Basta!
o dovrei scrivere: così è e così sia .

1 commento:

  1. Modestamente penso che il NON fare sia'una malattia che coinvolge tutto il paese e in ogni settore...
    Che Dio ce la mani buona....povera Italia.

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