Ho letto sui giornali:
«Il presidente del Bayern-Monaco, Uli Hoeness è stato condannato, con sentenza di primo grado, ad una pena di tre anni e sei mesi di carcere per aver evasione fiscale.
Hoeness aveva avviato una procedura di autodenuncia nel gennaio 2013, era stato arrestato, rimesso in libertà a fronte di una cauzione.
Lunedì 10 marzo il giorno di apertura del processo a Monaco, giovedì 13 marzo il giorno della chiusura con la sentenza di primo grado con la quale è stato condannato.
Ha annunciato le dimissioni dalla presidenza e la rinuncia alla richiesta di appello nel processo a suo carico: andrà in carcere».
Lì per lì ho pensato: "debbo aver letto male!".
Rileggo e in sintesi:
- il processo è iniziato il 10 marzo e s'è chiuso, con sentenza di primo grado, il 13 marzo !!! in 4 giorni !!!
- ha riconosciuto d'essere colpevole di evasione fiscale;
- ha rinunciato al ricorso in appello;
- condannato a 3 anni e 6 mesi;
- andrà in carcere.
Ops !!!
non si nota una certa similitudine con alcuni eventi italici della medesima natura: l'evasione fiscale?
Ma io aggiungerei anche tutti i casi illustrati dalle cronache di "distrazione" di fondi pubblici ad uso personale e privatistico, prescritti od impuniti per la ... rapidità con cui si giunge a sentenza in italia, tale e quale che in germania.
Proprio così: stessa rapidità nei processi, nessuno che accusa qualcuno di comportamenti persecutori, tutti sereni di poter dimostrare la propria verità.
Beh! allora sto sereno, giustizia esiste anche da noi
e chi ha sbagliato, paga.
Nessun commento:
Posta un commento