domenica 14 giugno 2015

Uscire dall'€uro?

quando è entrato in vigore l’€uro?

Il regolamento dei tassi di conversione è del 31 dicembre 1998 ed entra in vigore l’1 gennaio 1999, ma fino al 28 febbraio 2002 vige il regime transitorio cioè quel periodo durante il quale le due monete di un paese aderente coesistono in piena efficacia. Quindi ... l'1 marzo 2002?

Chi era al governo in italia in quel periodo?
periodo
presidente consiglio
min.tesoro
min.finanze
21.04.1996
elezioni politiche


17.05.1996 ÷ 21.10.1998
prodi
ciampi
visco
21.10.1998 ÷ 22.12.1999
d’alema 
ciampi --- amato
visco
22.12.1999 ÷ 25.04.2000
d’alema
amato
visco
25.04.2000 ÷ 11.06.2001
amato
visco
del turco
13.05.2001
elezioni politiche


11.06.2001 ÷ 23.04.2005
berlusconi
tremonti

d’alema, amato e berlusconi sono stati loro alla guida del governo nel periodo iniziale dell’€uro e cosa hanno fatto?


Nessuno impedì che al prezzo di tanti prodotti fosse applicata l’equivalenza 1.000 lire = 1 €uro (ma - ovviamente - non sui redditi da lavoro e pensioni dove l’equivalenza matematica fu applicata al centesimo)? Nessuna verifica e controllo nel periodo di transizione? proni al “libero mercato”, falso mito per un benessere riservato a pochi?



Oggi alcuni alzano la voce sostenendo che soluzione dei nostri problemi sarebbe l’uscita dall’€uro, con una “sana” inflazione.
NO !

“Bisogna andare in europa e battere i pugni sul tavolo!”, quante volte lo abbiamo sentito dire da tanti politicanti.

Sbagliato !
l’italia sembra essere ascoltata per pura cortesia e manifesta insofferenza, con il cronometro in mano a verificare che sia passato il tempo a disposizione e “battere i pugni sul tavolo” fa solo sorridere.

Per essere ascoltati, per concorrere a scelte costruttive per il nostro paese bisogna soprattutto che un’italia esista, che ci sia.

Esiste?

ed esiste un’unione europea?
od al contrario è – come è sempre stata – un mercato di mucche al pascolo, di consumatori, dove pochi paesi, fra questi la germania, impongono le proprie regole e scelte, anche per responsabilità ed insussistenza di altri, come l’italia?

Torno ai presunti vantaggi di un’uscita dall’€uro e penso che al contrario possa essere un disastro, almeno per le famiglie a reddito fisso e medio o basso.

Lo schema pubblicato sul quotidiano LaRepubblica anche di recente,  applicato alla grecia, in realtà può essere applicabile a chiunque.


Se cancellassimo dal disegno le parole grecia e dracma e mettessimo, ad esempio, italia e lira? ecco che lo scenario atteso ipotizzato dal giornalista potrebbe essere riproposto uguale. Vero?




  • rapido aumento dei prezzi,
  • conseguente forte riduzione del potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso e medio o basso;
  • aumento del numero delle famiglie in difficoltà;
  • aumento dell’imposizione fiscale, già oggi insopportabile;
dai, non occorre essere degli economisti da salotto per capire.

L’italia non è un paese che ha materie prime per cui possa essere relativamente indipendente dalle importazioni e gran parte delle grandi imprese a capitale italiano oramai non esiste più. Sono state – quelle utili -  acquisite da capitali esteri ed i nostri politicanti continuano a pensare che privatizzare sia meglio e, per fare cassa, vorrebbero cedere le ultime aziende strategiche rimaste, che invece dovrebbero rimanere italiane, rinunciando così a disporre di strumenti atti a poter definire un futuro per il paese.

Non son io a dirlo, ma
senza lavoro … non c’è dignità … non c'è futuro ...
c’è disperazione …
non lo sappiamo forse?

Attenti quindi a non farsi ingannare dai proclami proposti da alcuni che cercano facili consensi e vedono solo l’osso da spolpare oggi, ma poi domani … .

La vera questione è che si deve ricostruire l’italia.

3 commenti:

  1. Ma COME ricostruirla? COME santo cielo??

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    1. Missione impossibile!
      ogni giorno, leggendo i giornali e quindi si dovranno attendere i lunghissimi tempi della italica giustizia, ne sappiamo di nuove:
      - caserta, scoperta una discarica illegale di rifiuti pericolosi;
      - nuova presunta truffa al servizio sanitario nazionale da 28 milioni per presunte irregolarità nei rimborsi (san raffaele);
      - appalti in cambio di soldi e assunzioni: 44 indagati tra dirigenti rai, mediaset, infront e la7 (la stampa).
      L'elenco, come sai, è lungo e non ci sono segni che ci facciano sperare in una cessazione di un malaffare così diffuso.
      COME ricostruirla? ... bell'interrogativo. Non sono ottimista in merito, ma mi auguro d'essere in errore nel pensare alla missione impossibile.

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