lunedì 25 gennaio 2016

La banda larga.



Non è che stiamo parlando della banda bassotti di cui leggevo le avventure su topolino da ragazzo?


Forse mi sbaglio. Che sia la rete per la connessione internet? Già, forse.

Banda larga, banda ultra larga: un finale già scritto.
Secondo i racconti di Renzi la “banda larga sarebbe un obiettivo strategico e sarà portata ovunque”. Ops! come e da chi?

Non certo dal pubblico, questo obiettivo è di fatto impossibile da raggiungere. Ha dell’incredibile la scarsa italica propensione a spiegare ed agire affinchè le aree strategiche siano veramente difese e mantenute italiane a prescindere dalle regole di mercato diversamente il paese non sarà in grado di definire linee strategiche di sviluppo autonome, ma sarà nella mani di gruppi privati o pubblici, ma soprattutto esteri.

Non è concorrenziale? non è secondo i compitini dettati dall’europa? ma forse francia e germania, ad esempio, quando s’è trattato di difendere quegli stessi interessi se ne preoccuparono?

Telecom-Tim e la sua privatizzazione. Un grande errore aver ceduto a privati anche la rete fisica di comunicazione. Oggi si può – se lo si volesse – facilmente osservare come questa tanto citata banda larga come servizio pubblico sia solo nelle parole.

Si sono fatti alcuni tentativi per unire gli operatori privati nell’interesse pubblico, ma è tutto finito nel nulla anzi, Telecom di fatto monopolista della rete fisica, ad un certo punto sembrava intenzionata a collegare con la banda larga le sole grandi aree, ovviamente quelle con un ritorno economico più sostanzioso. Questo ha un risultato chiaro: come di consueto, il resto del paese rimarrebbe scoperto. La sua eventuale copertura, a costi incrementati, sarebbe a carico dei contribuenti. E’ la regola del mercato italico: privatizzare i profitti e scaricare sul pubblico, quindi sui contribuenti, i costi e le perdite.

Da qualche tempo si è parlato di un coinvolgimento di Enel. Ma l’Enel è o sarà ancora una società pubblica? Gli esperti hanno scritto che con il progetto di fusione tra Enel e Green Power la quota di partecipazione dello Stato nel capitale scenderebbe sotto il 25% divenendo così mangiabile (pensate voi da chi).

Io, per fare un esempio, non dimentico che Edf la società pubblica francese dell’energia già in italia possiede Edison.

E quindi? il coinvolgimento di Enel per la banda larga di fatto significherebbe privatizzare il servizio prima che nasca?

E pensare che il nostri politicanti "stanno lavorando" per privatizzare la rete ferroviaria, il servizio postale, il servizio sanitario (sottraendo di continuo coperture e spingendo a rivolgersi al privato), ci hanno provato e ci stanno ancora provando con il servizio acqua nonostante il referendum; cosa ancora manca?

Ma l’Eni di chi è?

Le privatizzazioni sono un affare, ma non per il paese. E’ illusione credere che privato significhi più concorrenza e servizio migliore, gli esempi del passato sono numerosi.

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