mercoledì 4 luglio 2018

Via libera ad espressioni come «capra» , ...

Evviva la tua positività ed il tuo ottimismo, ma la realtà non mi aiuta ad esserlo anch’io come tu lo sei, anzi quanto osservo quotidianamente peggiora la mia percezione col passare del tempo.

Eccomi, come ti avevo promesso avrei fatto e spero di trovare la voglia di continuare perché questo è un inizio, leggero.


Da La Stampa, pubblicato l' 08.05.2018.
Mi ha molto sorpreso, o forse no, leggere l'articolo “Insultare nei talk-show non è reato se l’altra persona è presente e può replicare”.

«Alla (probabile) vigilia d’una nuova infornata di programmi tv pre-elettorali, il messaggio lanciato da un giudice di Genova è abbastanza chiaro: insultare gratuitamente un avversario politico in una trasmissione tv, se l’altro è presente o perlomeno video collegato e quindi in grado di rispondere non rappresenta un reato. Al massimo un’ingiuria, che per il codice penale italiano non vale ormai praticamente nulla e quindi via libera a espressioni come «cretina», «capra» e quant’altro se restano nel muscolare confronto fra adulti, magari alla presenza d’un navigato moderatore, sdoganando insomma il combattimento verbale. Ci metta semmai una pezza chi arbitra la contesa davanti alle telecamere»

«Gli epiteti – precisa il magistrato – sono obiettivamente lesivi dell’onore e del decoro della persona offesa, è un dato pacifico e incontrovertibile trattandosi di espressioni oltremodo “invasive” dell’altrui sfera personale»; ma la destinataria degli epiteti «era collegata via audio e video e poteva di fatto intervenire “ad libitum”».

Sarà, ma io non sono d’accordo sullo “sdoganamento”.

Sono dell’opinione che comunque questi comportamenti, soprattutto se pubblici ed in onda televisiva che apre ad un pubblico diffuso, non siano da “sdoganare”.

I partecipanti ad un confronto pubblico devono rispettare regole ed etica di comportamento e sapere che saranno fatte rispettare, pena l’interruzione del confronto.

Ma questo “navigato moderatore”, pensando che faccia ascolti, lascerà montare la rissa oppure vorrà veramente intervenire a bloccare queste derive ? e questo “navigato moderatore” se lo facesse, se intervenisse, potrebbe rischiare il posto di lavoro (perché comunque altri lo farebbero) ?

Ma con questo quale insegnamento, senso civico e rispetto dell’altro si comunica ?

E poi, considerato che la tv è uno dei mezzi di comunicazione che arriva a tutti, quale modello di riferimento educativo insegnerebbe la rissa televisiva ? lo vediamo bene nella vita quotidiana.

Ad ognuno le proprie libere risposte.

Io da tempo non guardo più i programmi dibattito; sempre rissosi, sempre ognuno in gara per vincere il premio ascolti di chi riiesce meglio a sovrapporsi all'altro impedendogli di parlare.

No! 
prima di parlare, aspettare che l’altro abbia finito di esporre il suo pensiero, la sua opinione. Non è gridando o parlando sopra all’altro che si dimostra competenza, conoscenza e bravura.

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