martedì 14 gennaio 2020

Il lavoro che non c'è.

ritieniti fortunato. Un lavoro l’hai, stabile e sicuro, almeno per ora.

Purtroppo ogni volta che apro il giornale non c’è notizia che non mi racconti di crisi aziendali che hanno sempre come conseguenza correlata il licenziamento di lavoratori o, se va bene, la cassa integrazione, finchè c’è.

Sì perché non si fa un’analisi sulla capacità di tanti dirigenti preposti allo sviluppo dell’azienda, che invece si rivelano incapaci di dare alla stessa una prospettiva a medio - lungo termine. E’ molto più facile mettersi in tasca ricchi premi per aver ridotto i costi, quali ad esempio il costo del lavoro licenziando. Ci sono tanti tagliatori, incapaci di fare altro, sì perché è più facile ottenere così risultati, a breve termine.

Gli anni son passati, tanti. Oggi, anzi, correggo, da anni prevale la logica del profitto finanziario; si guarda a garantire ricchi dividendi agli azionisti, altrimenti cadono teste … la loro.

E così chi se ne frega se una famiglia magari monoreddito crolla sotto la soglia della povertà e non sa come riuscirà a portare sul tavolo di che mangiare e vivere.

Senza un lavoro, senza un reddito, come fai a portare qualcosa a casa, in famiglia … ammesso che sia possibile oggi avere una famiglia. Senza dignità d’uomo.

Come fai a vivere, a pagare l’affitto (sempre più caro) o le rate di un mutuo, le bollette (sempre più “pesanti”; a proposito … sei pronto per il mercato libero ? ). Come riesci ad alzarti la mattina … ed uscire di casa senza pensare che la tua vita è finita ?

Ci penso, forse troppo, fermato dall’ansia e dalla paura, ... ma sono "salvo". E debbo stare attento e cercare con ossessiva insistenza quegli spazi di ottimismo e positività che, forse, ancora si possono trovare. Forse.

E mi sono rotto di gruppi e movimenti che san fare solo chiasso. Ne ho visti nascere e morire tanti senza alcun risultato e senza alcuna proposta che fosse stata in grado di cambiare e fermare il declino. Solo fumo e proclami di piazza, magari per guadagnarsi visibilità ed essere rincorsi per una candidatura alle prossime poltrone. Tanti, troppi incompetenti, ma visibili perché qui come in altro, ed è nostra colpa, a volte ( ? ) dimentichiamo di premiare il merito, ma non le bottiglie vuote ma visibili.

Sono fortunato, sono in discesa, varcata la soglia dell’anziano il mio futuro è là.

1 commento:

  1. Caro Amico, diciamo che hai avuto il tuo tempo e ti sei impegnato, nel lavoro e nella vita. Se è vero, poi, che nella vita ci vuole fortuna, è pur vero che ci vuole impegno e passione e invece ci sono tante persone che a parer mio non si danno abbastanza da fare per cercare un'opportunità, chiaramente senza sparare a zero. Un abbraccio, Lila

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