giovedì 20 gennaio 2011

L'appello dall'Uniltà.

Dove siete donne? Diciamo: «Ora basta»

Questo il titolo dell'appello sull'Unità. Sì, ma basta davvero alla prostituta più o meno consapevole non solo alle festiciole di nullafacenti, annoiati, con qualche disturbo psichico, ma anche:

  • sui giornaletti gossippari;
  • sulle passerelle della moda;
  • a programmi televisivi con esposizioni di dubbio gusto;
  • nelle pubblicità becere;
  • ... e chi più ne conosce ne elenchi ...
La donna per prima deve essere in grado e capace di non accettare il ruolo di immagine-prostituta.

Possibile?
dubito!

 
Come farebbero a vendere quel dentifricio o quella moto o quell'orologio o quell'inutile attrezzo per modellare i glutei senza avvalersi di donne-tette-culo (e poi, solo donne? osserviamo meglio ... )? Domandiamoci pure quali rinunce, quali umiliazioni oggi si è costretti ad accettare per un posto di lavoro. E questo per me è più grave che leggere di quattro galline che starnazzano alla corte del re di turno.

Quello che mi ha più colpito, non è leggere di chi si vende, ma leggere " ... Lo sgomento sono i padri, le madri, i fratelli che rispondono, alla domanda è sua figlia, sua sorella la fidanzata del presidente: «Magari». Un popolo di mantenuti, che manda le sue donne a fare sesso con un vecchio perché portino i soldi a casa ... ".

Il problema comunque non è il berlusca, ma noi. Siamo noi ad essere così. Siamo noi che approviamo il vecchietto, consumati dall'invidia per non poter essere al posto suo. Siamo noi che ci vendiamo.


Quanti?

Una nota di positività per concludere? sì, ...

spero non troppi, non siamo tutti così.

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