lunedì 16 gennaio 2012

Il ciclo.

All'inizio non c'erano nè leggi nè regole
era libertà?
poi cominciarono i contrasti, le lotte
si rese necessario definire regole, leggi
regole e leggi si stratificarono e divennero lacci e lacciuoli insopportabili
inizia la trasgressione
non si rispettano le regole
non si rispettano le leggi
cresce la percezione dell'ingiustizia
processi
il presunto furbo cerca di sopraffare il presunto ingenuo
chi ha denaro e risorse si difende, chi non ha subisce
cresce la giustizia ingiusta
la legge non è uguale per tutti
chi fa le leggi si autoassolve
si sfuma la certezza della pena
le caste si consolidano e si proteggono
la persecuzione giudiziaria vera e quella non vera
pagano sempre i soliti ed i deboli
gli impuniti
i prescritti
i leccaculo crescono
il merito? una parola dismessa e priva di significato
ingiustizia
si diffonde il malessere
si delocalizza
diminuisce il lavoro
aumenta l'inoccupazione
aumenta la ricchezza di pochi
cresce l'insofferenza
ribellione
rivolta
scontri
sommosse
distruzione
il ritorno all'inizio


attenzione!
il ciclo non è ripetibile all'infinito
dopo ... è la fine.

4 commenti:

  1. Leggendo, non so perchè, mi è tornata in mente la serie "Urania" di cui un tempo ero accanita lettrice.
    Mi son venuti i brividi perchè questa non è fantascienza... :/

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  2. Dovrò commentare con una frase di una banalità unica,ma è la sola che mi viene in mente: Ho una paura folle del futuro perchè non sappiamo come finirà tutto questo che stiamo vivendo adesso !!
    Ciaoooooo

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    1. No, nessuna frase banale, ma la trascrizione di una preoccupazione che condivido con te. Purtroppo si pensa sempre e solo: non toccherà a me, ma a qualcun altro, io sono fuori ... e quando accade.

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