giovedì 13 dicembre 2012

Lombardia: le primarie Pd.

Ieri sera,

sono andato alla presentazione dei candidati delle primarie Pd per le prossime regionali lombarde.

Tre i candidati in corsa :
  • Umberto Ambrosoli
  • Andrea Di Stefano
  • Alessandra Kustermann
Non si son potute fare domande [e mi ero preparato una lista...] solo ascoltare le risposte alle domande poste da quattro giornalisti presenti alla serata, domande che sapevano tanto di preparate e rese note prima ai candidati.

A mio avviso è stata una serata noiosa, nulla a che vedere con il ritmo di quanto già visto sulle televisioni per le primarie di coalizione recentemente chiusesi.

Ora, abbandonando lo stantio ritornello che donna è meglio, che si deve dare spazio alle donne cui deve essere riservato il 50%, mi spiace, ma Kustermann non mi ha dato alcuna sensazione di saper poi condurre da governatore la regione Lombardia. Ho avuto confermata l'impressione che abbia una visione ed una preparazione troppo focalizzate sullo spicchio in cui opera professionalmente. Probabilmente potrà essere un buon assessore alla sanità, ma non il governatore della Lombardia.

Ambrosoli, marcato stile da avvocato, quale è. Preciso, è scivolato lasciandosi scappare il suo prestare attenzione al privato, quando - visto che non siamo alle primarie del centrodestra - mi attendevo più furbesca attenzione nel mettere al centro il risolvere prima i problemi del pubblico. Si dice che per vincere occorra un candidato che sappia attrarre anche parte dell'elettorato di centro, se non leghista o di destra delusa. Sarà. Ma son calcoli che a me non piacciono. Che ci posso fare!

Di Stefano. Sembra il più deciso con alcune interessanti proposte, ma non è il corteggiato dell'area Pd [che è stato ed è Ambrosoli]. Non lo conosco. So poco. Meno del poco che già sapevo degli altri due candidati alternativi.

C'è tempo per continuare a conoscere.

Per chi volesse leggere delle primarie pd lombardia:


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venerdì, se non nevicherà, sarò all'incontro pubblico sul tema: "internet e social network: grandi opportunità per i più giovani, dubbi e perplessità per genitori ed educatori".

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