giovedì 9 ottobre 2014

C'è ancora qualcosa d'italico?


Un altro pezzo dell'industria italiana se ne va, acquistato dai cinesi (la notizia: i cinesi comprano l'olio toscano sagra e berio); sempre più guardandomi attorno rilevo il deserto dell'imprenditoria italica. Non c'è più nulla di italiano. L'italia è diventata e sempre più diventerà un mercato di erranti da portare al pascolo.

Leggo dalla pagina iniziale web del gruppo salov:

" ... salov, unica tra le grandi aziende del settore a mantenere la sua “Italianità” ed indipendenza, è controllata al 100% dalla famiglia fontana e svolge la sua attività sia sul territorio nazionale che internazionale.
La casa madre della società si trova nell’area del parco naturale del lago di massaciuccoli, a massarosa, nella provincia di lucca, in toscana.
Salov, distribuisce i suoi prodotti in italia con il marchio sagra, presente in tutte le categorie degli oli alimentati e con il marchio filippo berio nel resto del mondo. ... ".


Ecco, dovranno cambiare il testo; da oggi non c'è più “italianità”, ma cineseria.

3 commenti:

  1. è corpa di italiani, vendono tutto, i più belli castelli, case coloniche toscane sono stati venduti a 4 venti..affittano case agli stragneri...marocchini, africani albanesi, romeni, in queste parti sono in maggioranza loro, italiani si estingono... la meravigliosa Italia diventa una discarica, l'arte, il sogno del mondo sarà curato di cinesi??, mah" tutto da rifare se non è tardi...è tardi!!!
    un caro saluto
    buona notte
    klara

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    1. Abbiamo una cosa dirigente che definirla classe mi sembra una forzatura che ha ampiamente dimostrato tutta la sua incapacità a fare paese o forse no: è capacissima a portarci a fondo arricchendo solo se stessa e gli esempi sono fin anche troppi. E noi sudditi? Solo capre a brucare erba, finchè ci vien lasciata.
      Secondo me è già tardi.

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