sabato 17 gennaio 2015

Civile dissenso, non libera violenza o libero assassinio.

" ... L’ultimo numero di Charlie Hebdo, la rivista i cui vignettisti sono stati assassinati da terroristi il 7 gennaio scorso, andrà ancora in ristampa. Nel mondo arabo si diffondono le proteste contro il settimanale satirico. ...".

E fin qui che dire, il dissenso e la protesta sono legittimi.

Ma poi leggo che in Niger: "Des églises et des magasins tenus par des chrétiens ont été incendiés. " (Delle chiese e dei negozi tenuti da cristiani sono stati incendiati).

Ed allora dico no, dico che non ci siamo, che non è tollerabile.
Che non dovremmo lasciar sotto silenzio.

In questi giorni s'è continuato a sentire da buonisti/giustificatori che lo stato, laico, non deve essere confuso con la religione, che a ciascuna si deve rispetto. D'accordo.

Ma in quei paesi intolleranti, leggo che non si risponde solo con la protesta, ma si danno alle fiamme chiese o negozi solo perchè detenuti da cristiani.

Eh no!

Noi forse abbiamo incendiato e distrutto moschee? non mi risulta.

1 commento:

  1. Ah, ma è che dobbiamo per forza dimostrare la nostra "civiltà" e mostrarci buonisti... Ho visto alcune delle vignette e personalmente non mi sembrano nemmeno divertenti ma per me la libertà di stampa è sacra, nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di censurarla, specialmente uccidendo i giornalisti!!

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